Vinny2000 |
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| Nei suoi 25 anni di presidenza Berlusconi aveva strigliato giocatori e bersagliato allenatori, da Sacchi a Ancelotti, passando per Zaccheroni, ma mai proprio mai si era lasciato andare a critiche nei confronti del suo fido braccio destro a cui dal 94 aveva lasciato i pieni poteri di gestione della squadra, Adriano Galliani. Stavolta da Gerusalemme non ha usato mezzi termini per condannare l'operazione Mancini. La critica dal punto di vista tecnico, dicendo che è un giocatore fermo da due anni, e anche tattico. I tifosi più romantici vogliono pensare che a Berlusconi non sia piaciuto nemmeno il fatto di essersi fatti prestare un giocatore dall'Inter pochi giorni dopo aver incassato pesanti accuse di complotto e abuso di potere dal club di Moratti. Ma lui non lo dice apertamente. Fatto sta che l'operato di Galliani per la prima volta viene messo apertamente in discussione. Già quest'estate però si avevano le avvisaglie di qualche impercettibile scricchiolio nel rapporto di ventennale fiducia tra la proprietà e l'amministratore delegato. Il brusco stop all'operazione Cissokho giunto direttamente da Marina Berlusconi era un indizio. Il "non lo conosco" del premier riferito a HUntelaar una prima conferma. Sull'olandese il presidente aveva deciso di fidarsi dietro l'insistenza di Leonardo e Galliani, ma probabilmente non aveva tutti i torti. Insomma dopo tanti anni Berlusconi, spinto probabilmente dalla figlia Marina che non a caso ha imposto il fido Barbaro per far quadrare i conti in via Turati, mette in dubbio l'operato di Galliani. Lui incassa, come sempre in silenzio per amore della causa ma se potesse chiederebbe a Berlusconi di dire qualche parolina in meno e,come un tempo, tirar fuori qualche euro in più
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